A Sanremo si “canta” anche nelle gare trail

Gare trail in Liguria? Sanremo, soprattutto in Febbraio, vuol dire una cosa soltanto: Il Festival della Musica Italiana. Quest’anno però, a popolare la città dei fiori e proprio nelle vicinanze del famoso teatro Ariston, alle prime ore della mattina, ci sarà anche il popolo colorato ed allegro dei trail runners, pronti a dar man forte alla Sanremo Ultra Trail, tra le poche gare trail 2021 nel mese di febbraio.

Forti del riconoscimento come gara di interesse nazionale, l’evento è cresciuto negli anni, fino a portare il suffisso “Ultra” per il percorso allungato fino ai 60 km, in un impervio e tecnicissimo sali-scendi mare-montagna-mare. Trailrunworld ne ha parlato con l’organizzatore, Fabio Carota

Domanda – Come è nata l’idea del Trail a Sanremo?

Risposta – Abbiamo iniziato tempo fai con un Trail di 10 km chiamato Sanremo Urban Trail, con un percorso dove si andava sulle spiagge, al porto, sugli scogli, e poi all'interno della città. Poi abbiamo pensato: perché non allargare il percorso e portarlo in montagna? C'è stata quindi la gara di 30 km subito apprezzata veramente alla grande da quelli che hanno partecipato. Un trail molto interessante sotto il profilo paesaggistico, specialmente in questa stagione. Quando dalle altre parti c'è neve, noi qui abbiamo le mimose, le ginestre, il rosmarino in fiore, e tu corri con questo profumo nel naso che è veramente magnifico.

D – Qui però non si tratta solo di profumi mediterranei…il percorso non è certo per trail runner dell’ultima ora, o sbaglio?

trailrunworld.com

R -  Diciamo che è una gara molto tecnica, queste montagne in Liguria vedono salite ripide e discese ripide, dove ci va tanta forza. Soprattutto le discese, si corre molto, sono molto “impiccate” e tecniche. Se sei bravo fai la differenza anche in discesa, ma in questo caso però devi averne perché non so se sai che cosa vuol dire avere le gambe per andare in discesa…se non hai le gambe non vai avanti neanche in discesa non c'è niente da fare!

D – Quest’anno posiamo dire che la gara ha fatto un salto in avanti notevole rispetto alle edizioni degli scorsi anni?

R – Sì, è così. L’anno scorso ci siamo trovati a parlare con un'amica, una che corre abbastanza forte diciamo ()ride, n.d.r.): si chiama Francesca Canepa! E’ stata lei a incoraggiarci e a consigliare di allungare il percorso fino ai 60 km, perché la gente non si sposta per un tracciato da 10 o 20 km, se uno deve fare una gara e viaggiare per arrivarci, ne deve valere la pena. E in effetti siamo stati premiati perché quest'anno facendo per la prima volta la 60 km abbiamo fatto il sold out subito in 22 minuti di apertura iscrizioni!

D – E’ stata dura organizzarsi riguardo la situazione Covid?

R – Eh, sì, è complicato,  e purtroppo le presenze sono contingentate…avremmo potuto prendere più iscrizioni di quelli che ci sono, ma pazienza, va bene così. Siamo molto felici comunque e sicuramente molto tesi perché con quello che sta succedendo con questa pandemia, tutto resta sempre in divenire...E poi è un peccato per la mancanza di tutto il corollario di queste manifestazioni, perché i protocolli sono molto stringenti. Noi generalmente dopo la gara facciamo un bellissimo pasta party nella fortezza di Santa Tecla con polenta salsiccia e birra per tutti. Questa è la parte più bella, che poi alla fine per noi che corriamo quasi non ci si fa caso a chi vince, ma il pensiero fisso va a quel momento tanto desiderato della fine della corsa, quando versi 5 birre e mangi insieme agli amici.

D – Si torna così per forza all’essenza della corsa. Puoi descrivere un po’ il tracciato?

R – Certo, i primi 5 km sono di centro storico e ciottolato, poi arriva l’inizio della salita dove si prende il bosco e non lo si lascia più fino alla fine, salvo qualche decina di metri, non di più, di qualche attraversamento di strada. Si arriva a  San Romolo e si sale ancora sui sentieri fino al panorama che vede la Francia per girare intorno al Monte Nero, AL Principato di Seborga Ci sarà il primo cancello orario e anche un ristoro. Poi si va ancora sul costone della Montagna che separa Sanremo dalla Valle Nervia e arriva al Monte Caggio. Da lì, si scende fino a 200 metri sul livello del mare ma abbastanza nell'entroterra e guadare Torrente Merdanzo. Poi ancora salita ininterrotta fino ai 1300 metri del Monte Bignone e la “picchiata” finale su Sanremo di 11 km di discesa, ci infiliamo nella città vecchia con l’arrivo a 300 metri circa dalla partenza.

D – Insomma, soddisfazione per un evento cresciuto in così poco tempo? Quanto ha influito la cancellazione di tante gare nel flusso di iscrizioni alla vostra?

R – Sì sicuramente è innegabile che la mancanza di gare si sia fatta sentire, ma è pur vero che l’evento di Sanremo ha acquistato una certa credibilità nel tempo. Siamo piccolo come organizzatori, ma abbiamo una organizzazione che funziona su tutto. Poche persone, con ognuno che si occupa in profondità di alcuni aspetti. Per questo siamo tesissimi per la buona riuscita dell’evento, specialmente in un anno particolare come questo!

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