Dall’Alto Adige a Bobbio per vincere l’ultra trail

Vincere una Ultra da 125 km, al primo colpo. Ivan Favretto è ancora incredulo dell’impresa, e non fa nulla per nasconderlo. “Sì, logicamente sono contentissimo della conquista, ma diciamo che non me l'aspettavo, così per essere sincero... e poi con quel tempo che sono riuscito a fare, sono veramente contento di tutto, dall'inizio fino alla fine”

Domanda - ..e allora Ivan, raccontaci com’è andata!

Risposta - Siamo partiti scaglionati, ogni 5 secondi. Io già dall'inizio mi concentravo sul mio ritmo, non ho provato ad andare forte subito. Tenevo il mio ritmo e mi concentravo su di me. Ad un certo punto siamo rimasti in pochi davanti, un gruppetto penso di 7-8 persone all'inizio poi ci siamo staccati al Ristoro dopo 30 km. Da lì, alla seconda salita sono riuscito a staccarmi, e non riuscivo a credere di stare da solo! Allora ho cercato di tenere quel ritmo e sono riuscito fino alla fine, ho sofferto un po' con il freddo, devo dire la verità. Non me lo aspettavo così freddo, poi c'era vento e fango...ecco sono state condizioni per me inaspettate.

 

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D - Lo conoscevi il percorso della Via degli Abati o era la prima volta?

R - No, non lo conoscevo. Alla fine è abbastanza tecnico se vogliamo, ma comunque bello ed interessante. Forse in alcune parti un po' più tecnico rispetto a come lo aspettavo, ma è per questo che mi è piaciuto molto.

D - Come ti sei preparato per questo evento?

R -  Eh…(ride, n.d.r.)...ci si allena, e ci si allena e ci si allena! A parte gli scherzi, niente di particolare, diciamo che sono riuscito ad allenarmi costantemente anche durante l’inverno, vado anche a fare ogni tanto un po’ di sci d'alpinismo.

D - Ti alleni più in “lunghezza” cioè fai tanti km, o preferisci di più l’allenamento intenso?

R - Diciamo che preferisco l’allenamento “di lunghezza”. E comunque non ho programmi precisi di allenamento, faccio un po' come mi viene. Non ho un allenatore o qualcosa del genere, mi alleno più a sensazione. Dipende anche dalla giornata, da come mi sento o dalle cose che ho da fare, perchè alla fine devo anche lavorare!

D - Posso chiederti quanti anni hai e che lavoro fai?

R -  Io adesso ho 29 anni e lavoro come gommista, sono in ditta con mio padre e vendiamo pneumatici a Chiusa (BZ).

D - The Abbott’s Way è stata la prima gara per te quest'anno? Quali sono i tuoi obiettivi per il 2021?

R - Sì è stata la prima gara del 202. Vorrei prepararmi ora per fare la Transalpin Run, la gara a tappe a inizio settembre, anche se di questi tempi è un po’ difficile programmare le gare in quanto è tutto incerto ancora. L’anno scorso con il lockdown non è che sia riuscito ad allenarmi molto. Sì ho fatto un po’ di cose in casa, ma a volte sono passate anche due settimane senza riuscire ad allenarmi. Per fortuna quando potevamo uscire da casa un paio di chilometri sono riuscito a muovermi nel mio stesso comune.

D - Quindi oltre al trail running fai anche sci alpinismo. Altri sport?

R - Una volta giocavo a calcio,  poi da quando ho iniziato a correre qualche anno fa non gioco più. Lo scialpinismo lo pratico ma senza fare gare. E’ un modo diverso per allenarmi anche in inverno, lo faccio semplicemente perchè mi piace, mi diverto.



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