Dalla grafica pubblicitaria alle gare trail: la “rinascita” di Alessandra Boifava

Al telefono è allegra e gioiosa, trasmette positività a tutto spiano. “Sono contenta perché per me quest'anno è stato un anno veramente difficile” dice subito Alessandra Boifava. “A fine inverno ho cominciato a star male, e alla fine ho scoperto solo a fine luglio che avevo avuto la mononucleosi, per cui sono stata k.o. fino a fine agosto. Pensavo proprio di dover smettere, perché non avendo una diagnosi fatta in tempo sono stata veramente male e pensavo di dover proprio abbandonare lo sport…”

Domanda - quindi le ultime vittorie hanno per te un valore speciale….

Risposta - Beh, conta che non riuscivo neanche ad alzarmi dal letto quest'estate, per cui riprendere e, anzi,  ritornare in forma non dico sia stata una rinascita, ma sicuramente una rivincita.

D - Possiamo dire che dal letto in estate alle gare in autunno è stato proprio un bel salto…

R - Sì, diciamo che mi sono finalmente sentita normale e non più “male” come quest'estate. Sono riuscita anche a riprendere un po' la forma che avevo nel 2018/19, ecco. Dopodiché con il lockdown è tutto è stato un po' una tragedia, per cui non è stato facile riprendere un po' la forma mentale della gara, o comunque tutto il “concetto” di trail, ormai perso anche l'anno scorso stando in quarantena per mesi..

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D - Parliamo della tua gara al Trail del Cinghiale. Puoi raccontarci com'è andata? Quando è stato il momento che hai capito che le cose stavano girando bene?

R - Allora, diciamo che si resta in compagnia per i primi 20-30 km, dopodiché da lì dal ventesimo quando ho visto che ero da sola, sapevo che non c'era tanta gente davanti, e allora ho pensato solo a fare la mia gara. Correre di notte con la luna piena è una cosa stupenda, adoro correre da sola in mezzo al bosco di notte, quindi più che la gara è stato proprio un momento fuori dal mondo che ho tenuto per me! La gara poi è andata bene, ma correre così è già un premio!

D - Raccontaci brevemente di te: cosa cosa fai nella vita, e come ti sei trovata in questo sport?

R - Beh, allora intanto a fare trail mi ci ha portato mia sorella, che è la Boifava più forte in famiglia (ride, n.d.r.). Quasi per gioco, prima facevo Triathlon con mio marito,  e poi anche il nuoto pinnato che faccio tutt'ora. Sono un istruttore di nuoto adesso, ma prima ho lavorato come grafico pubblicitario e disegnatrice per quasi 18 anni e mezzo!

D - ...quindi oggi il Trail prende molto della tua vita, del tuo tempo? 

R - Adesso sì, io mi sono licenziata nel 2017 dal posto dove lavoravo, e adesso praticamente insegno solo nuoto, ho moltissimo tempo da poter dedicare esclusivamente agli allenamenti e di fatto, il mio tempo ruota intorno al Trail.

D - Come ti alleni? Fai sedute specifiche, sei seguita da qualcuno? Qual è la tua settimana normale da atleta?

D - Mah, in realtà sì, qualche allenamento specifico ci vuole, ma poi mi seguo da sola perché poi alla fine anche nel trail è ancora difficile trovare preparatori in gamba. Diciamo che anche come nuotatrice la base per strutturare un allenamento ce l'ho, poi mi conosco, so come e quanto “caricare”. Diciamo che vado anche molto a come mi sento, perché tutto sommato deve essere anche un divertimento e non un “lavoro”. Ecco, una settimana tipo è correre tutti i giorni da un'ora, un'ora e mezza, più un “lungo” a fine settimana, ma mai cose folli, anzi!

D - ...e poi sono le gare ultra!

R - ...e poi si fanno le gare ultra, esatto! (ride, n.d.r.)

D -  Mi sembra di capire quindi che propendi più per un allenamento costante e minore a livello di chilometri, invece di accumularne tanti nelle gambe, giusto?

R - Questa è una cosa molto soggettiva, perché ci sono delle persone che reggono anche 200 km a settimana come volumi, mentre altri lo accusano a livello articolare o comunque di stanchezza, per cui ognuno deve trovare il “suo” allenamento. Per come sono io, vado bene a non fare troppo….è chiaro non dico di stare a soli 30 km a settimana, però mi alleno in modo da arrivare a fare la gara lunga che non sono troppo stanca.

D - Per il 2021 hai ancora programmi? E il 2022?

R - Per me, il 2021 va bene così, ora è tempo di fermarsi...va benissimo così, e poi mi sono tolta diciamo un po' di sassolini dalle scarpe personali e appunto dovevo un po' risollevare l'umore. Per Il 2022 vediamo come va il fisico. Ci sarà sicuramente l'Ultrabericus 100, la mia gara di casa a marzo, e la LUT a giugno.

(Credits: foto di copertina di Giacomo Buzio)

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