Gare Trail 2021: Pau Capell tenta ancora l’UTMB

Dall’invenzione della ruota fino ai giorni nostri passando per le ere storiche della pietra, del ferro, delle grandi invenzioni e della rivoluzione industriale: da sempre l’uomo ha misurato i propri limiti cercando nello contempo di superarli sempre di più. Lo sport, in particolare l’atletica e le gare trail running con le “ultra” e l’endurance,  portano lo sportivo ad una continua sfida con se stessi e con i limiti umani.

Se da un lato la competizione è alla base di queste caratteristiche, sono in molti a chiedersi il rapporto tra performance prettamente umana, e risultati raggiunti grazie ad innovazioni e tecnologia. E proprio quest’ultimo aspetto è alla base della nuova “mission” di uno degli atleti più forti e carismatici nel settore del trail running. Parliamo di Pau Capell che ha appena annunciato una nuova impresa in collaborazione con uno dei suoi sponsor più importanti, The North Face.

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Da tempo, tutte le aziende che si occupano soprattutto di calzature per podismo ed in particolare di corsa in montagna, stanno investendo fior di milioni di euro in ricerca e sviluppo. L’obiettivo è poter “aiutare” l’atleta sotto molti punti di vista: spinta, grip, stabilità, ecc. Dai laboratori di The North Face in particolare, arriva la notizia di una ricerca che avrebbe dato i suoi frutti: l’azienda ha infatti annunciato di aver “trovato la quadra” nell’utilizzo della fibra di carbonio, impiegandola questa volta non per la corsa sull’asfalto, ma per la performance in montagna e su terreni tecnici. Il prodotto sfornato da The North face si chiama “Vectiv” e nelle intenzioni di chi l’ha progettata, ridurrebbe del 10% l’impatto tibiale in discesa grazie alla piastra “3d vectiv” e ad altre due speciali intersuole.

Ma Pau non sarà il primo a sperimentare la nuova scarpa: i tecnici dell’azienda produttrice hanno già eseguito svariati test con atleti da tutto il mondo, per un totale di oltre 9 mila km percorsi. In addirittura 17 casi, viene accreditata alla performance della scarpa la vittoria in altrettante gare ed eventi in giro per il mondo, tra cui il podio al  Wonderland Trail dell’atleta Kaytlyn Gerbin, o la vittoria alla massacrante Ice Age Trail, chiusa da Coree Woltering che ha coperto 1.800 km in poco più di 21 giorni.

Performance insomma di livello quasi astrale, e che The North Face ora vuole impiegare nella nuova avventura di Pau Capell, che si è detto subito entusiasta.

Ora, l’obiettivo di Capell è a dir poco ambizioso: “rompere” il muro delle 20 ore per completare il percorso della Ultra Trail Mont Blanc. L’atleta iberico aveva vinto l’edizione 2019, riprovando poi in solitaria nell’estate 2020 (gara annullata con non poco clamore, Trailrunworld ne parò in questo articolo). In ambedue le volte, il campione spagnolo ha soltanto sfiorato l’impresa di finire il percorso sotto le 20 ore complessive. Intanto, la preparazione per questo nuovo tentativo è già iniziata, con Capell ora in Kenya, con un programma di allenamento che prevede obiettivi di miglioramento sulla velocità. “Voglio tornare a Chamomix e battere il record” è l’unica dichiarazione, secca e concisa come è nel suo stile. E proprio sull’allenamento in generale, Pau ha sottolineato quanto sia stato difficile riuscire a farlo per bene e con i tempi giusti, a causa delle restrizioni a viaggi e movimenti imposti dalla pandemia in corso nel mondo. Restrizioni che, a suo dire, gli hanno “tolto” almeno 1 mese di tempo alla preparazione vera e propria.

In una breve conferenza stampa on line, il campione spagnolo ha ripercorso la sua carriera, dalla scelta di abbandonare (per infortunio) il calcio, a quella di provare ad abbattere i limiti personali e di settore, non ultima l’impresa nelle gelide terre dell’Artico, percorrendo le rotte che gli orsi polari devono percorrere per procacciarsi il cibo.

Insomma, il messaggio lanciato è chiaro: vincere la sfida, grazie anche all’aiuto della ricerca tecnologica, in questo caso particolare riguardo la performance delle calzature. L’attesa ora è per l’impresa, che sancirà una risposta che continuerà a spaccare il mondo trail diviso tra tradizione e tecnologia.

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