Una skyrace in piena regola, ma nel cuore dei monti abruzzesi. Si parla della Monte Amaro Skyrace, in programma l’8 agosto 2021. Trailrunworld ne ha parlato con Angelo Marrone, uno degli organizzatori dell’evento.
Risposta - All'inizio molti erano scettici sul fatto di poter organizzare una gara del genere in questa zona... sai, purtroppo in quota da noi il tempo cambia molto repentinamente e spesso è anche un po' pericoloso, arrivano le nuvole all’improvviso e se non sai come comportarti potresti metterti in situazioni poco piacevoli da solo. E invece noi abbiamo pensato che no, non bisognava dare ascolto agli scettici e che valeva la pena di provare.In fondo al nord è pieno di gare simili e le condizioni meteo non sono da meno, e così abbiamo iniziato alcuni anni fa, ed è stata una scelta giusta e vincente. Devo dire però che il percorso classico di questa gara, che va dal rifugio Pomilio fino al Monte Amaro è uno dei più battuti e fortunatamente anche tra i sentieri più tranquilli, anche se soffre della mancanza di tanti punti acqua. Infatti sono soltanto due,ma basta organizzarsi per bene e tutto funziona a meraviglia.
R - Quella del 2021 è la settima edizione. Questo perché l’anno scorso non sono state organizzate gare qui in zona per via del Covid, come un po’ in tutta Italia. Da un paio d’anni abbiamo anche apportato una piccola variazione, facendola diventare un po’ più “skyrace” e meno “gara trail. In questo il Rifugio Pomilio ci ha dato una grossa mano rendendo tutta l’ideazione del progetto anche più caratteristica, con l'enorme soddisfazione di portare un bel po’ di gente a gareggiare a 1900 metri circa di quota...
R - I chilometri sono 27, tutti nel percorso del Parco Nazionale della Majella. Si parte dal Rifugio Pomilio e poi si snoda lungo tutto il percorso della Maiella. Devo dire un percorso, molto corribile, ma dal primo punto acqua diventa abbastanza tecnico. Una fatica ripagata da scorci e paesaggi meravigliosi...è incredibile quando si vede il Morrone, il Gran Sasso, spesso anche l'Adriatico. Per questo abbiamo sempre molte presenze, la cima è un punto veramente notevole con scenari davvero di spessore.
R - SÌ più o meno sono tutti lì, nella prima parte. Questo non vuol dire che non ci sia da divertirsi anche dopo, ci sono lunghe discese tecniche ed impegnative, percorsi nella natura del Parco della Maiella comunque dove si fatica, ma alla fine è questo lo spirito della gara..
R - Per ora ci stiamo attenendo alle regolamentazioni in corso, quindi “terzo tempo” con delle regole ben precise..vedremo nel corso delle prossime settimane, tii dico subito che abbiamo ancora questo punto in sospeso. Negli anni passati siamo sempre stati -come dire- molto “generosi” nei ristori e a fine gare, le nostre mamme ci hanno sempre aiutato con piatti tipici quali frittate giganti, arrosti con patate, frutta varia, ecc. .Insomma, noi vogliamo fortemente farlo questo ristoro o terzo tempo che si dica. Speriamo che le cose vadano al meglio.
R - beh, sicuramente la situazione della pandemia non ci porterà l’affluenza di atleti stranieri come nel passato, anche se abbiamo già qualche iscritto dall’Olanda e da qualche altro paese europeo. Sicuramente quest’anno ci saranno molti iscritti locali, e comunque tantissimi da ogni parte d’Italia, perchè nonostante tutto c’è “fame” di gare di questo tipo e non solo in Italia.
R - Guarda secondo me quest’anno sono tutti molto motivati e non c’è miglior pubblicità di questa voglia di libertà, di tornare a correre, nel nostro caso in quota, e di respirare a pieni polmoni l’aria delle nostre montagne, anche se non sono le Dolomiti, ma sono ugualmente importanti e preziose come tutte le catene montuose italiane. Un atleta potrebbe eccepire di non farcela a fare questo percorso..io dico invece che la forza la si trova, e la soddisfazione di terminare il percorso ripaga di tutti i sacrifici e le fatiche che si possano incontrare