La pioggia, il brutto tempo, i primi freddi, l’abbigliamento pesante ancora nei cassetti: nonostante ogni runner si muova con qualunque tipo di avversità, le ultime settimane metterebbero KO la volontà di molti a causa dell’incessante pioggia, del vento impetuoso e del fango che copre ogni cosa. In giorni come questi quindi il riposo è più che mai “forzato”, e spesso non è affatto piacevole starsene fermi, al chiuso, in attesa di Noè che rientra dal diluvio universale.
Ma guardiamo il lato positivo della faccenda e riflettiamo meglio sul concetto di “riposo”.
Se domandassimo a 100 trainer quale è il loro pensiero in merito, la risposta sarebbe unanime: il riposo è sacro e fa parte integrante dell’allenamento per qualsiasi atleta che si rispetti.
La verità è che i giorni di riposo sono di gran lunga i giorni più importanti della settimana.
Ecco alcuni consigli per massimizzare gli effetti positivi dei giorni di “stop” dagli allenamenti
Scegli bene il giorno o i giorni della settimana da dedicare al tuo riposo dagli allenamenti. Secondo gli esperti il recupero muscolare è importante quanto il movimento stesso, aiuta ad evitare tutta una serie di problematiche, primo fra tutti gli effetti indesiderati della cosiddetta “sindrome da sovrallenamento”. SI può quindi programmare una giornata di risposo il giorno dopo una intensa gara ad esempio, oppure il giorno prima di un appuntamento importante, per dare modo al corso di rigenerarsi e affrontare con più slancio la fatica della competizione.
Recuperare le energie spese dopo una gara piuttosto impegnativa, o rimetterci in sesto al termine di una settimana di allenamento intenso è estremamente importante e permette –per quanto possa sembrare strano- di evitare gli infortuni. In particolare, senza n adeguato riposo, siamo più esposti al rischio di farci male durante un allenamento o una gara per via dello stress accumulato (e non “scaricato”). Dopo un buon allenamento, molti trascurano il recupero muscolare, importante quanto l’allenamento stesso. Anche l’affaticamento potrebbe giocarci brutti scherzi, facendoci perdere la lucidità necessaria per affrontare percorsi piuttosto impegnativi dove invece l’attenzione ed il livello di guardia devono essere sempre al massimo. Ci si potrebbe chiedere a questo punto, “quanto” riposo sia necessario. La risposta, come sempre, dipende da persona a persona. Ognuno di noi conosce il proprio corpo, e il riposo potrebbe essere l’occasione per conoscerlo meglio. Si tratta di imparare quali sono i “nostri” tempi di recupero da determinate fatiche o sforzi ed adeguarci di conseguenza.
Alzi la mano chi non abbia terminato una gara sognando la classica pinta di birra fresca per “reintegrare i liquidi ed i minerali”. Una abitudine sicuramente salutare (attenzione alla temperatura della birra: troppo fredda potrebbe essere gradevole in un primo momento, ma quasi “letale” per lo shock termico al nostri intestino!)
Ma non è solo l’idratazione ad aiutare il nostro organismo a recuperare e a far “funzionare” al meglio il meritato riposo dopo uno sforzo importante. Anche l’alimentazione può darci una mano nel recupero fisico. Oltre ad un consumo deciso di frutta ed ortaggi per il reintegro dei Sali minerali necessari, spesso l’assunzione di frutta secca può aiutare ad evitare dolori e fastidi muscolari del post-gara. Infine da non sottovalutare la funzione dei carboidrati. E non è un caso che i “pasta party” siano sempre più in voga nei festeggiamenti dopo gli appuntamenti agonistici in tutta Italia.
Quasi un concetto scontato. Ma sappiamo davvero come aiuta la performance una nottata di sonno di qualità? Sui tempi della “dormita” i pareri sono contrastanti anche se per una buona percentuale di atleti le famose “8 ore di sonno” rimangono una regola d’oro da osservare religiosamente. Un cattivo sonno potrebbe creare problemi per l’allenamento aumentando il livello di fatica, mettendo a rischio il grado di attenzione e la resistenza in generale. Un buon sonno inoltre favorisce la diminuzione della probabilità di malattie dando maggiore slancio alla “performance” in generale.