Giovane, atletica e ambiziosa. Questa è Annalisa Cretella, Trail runner campana di Amalfi e nome noto negli ambienti (soprattutto nei circuito di centro e sud Italia) per i suoi ottimi piazzamenti nelle varie gare in montagna. L’abbiamo incontrata a gennaio al Veroli Winter Trail e l’abbiamo sentita pochi giorni fa per sentire come vanno le cose in questo periodo di distanziamento sociale.
Domanda – Annalisa, come ti sei organizzata in questo periodo di quarantena per gli allenamenti?
Risposta - Da quando è iniziata l' emergenza ho ridotto gli allenamenti e poi sospesi del tutto quando è stato vietato uscire dal decreto se non per necessità. Sto facendo un po' di palestra a casa soprattutto esercizi a corpo libero seguendo anche qualche diretta di amici su Instagram e facebook. Anche se non è la stessa cosa ma ognuno deve fare la sua parte..
D - A questo punto, vanno ripensati i tuoi obiettivi per il 2020….
R - In questo momento non penso alle gare. La situazione generale non sembra delle migliori e fare gare è l'ultimo dei pensieri credo per tutti. Sportivamente parlando spero che la situazione ci consentirà al più presto di svolgere attività fisica all’aperto e in sicurezza per tutti il prima possibile
R - E’ andata abbastanza bene. Ho iniziato un po’ piano piano, a inizio stagione sono sempre un po’ “giù” di forma diciamo…. Poi anche con le varie gare mi alleno bene e arrivo al massimo della forma verso settembre-ottobre. Così è stato anche nel 2019, le mie gare migliori sono state proprio in quel periodo. La gara più bella per me è stata la Sora-Veroli in ottobre. E’ stata una vera sorpresa per me, perché si tratta di una gara lunga e non ne avevo mai fatte tante. Paesaggio bello, splendido! Sono stata proprio bene, è stato un giro piacevole e ho fatto anche un buon tempo. Mi ritengo davvero molto soddisfatta.
D – Parliamo di allenamento e nutrizione. Segui programmi specifici?
R – No, affatto non sono molto disciplinata da questo punto di vista (ride, n.d.r.). Cerco di stare attenta, ma sono anche molto golosa! Quando faccio un allenamento intenso, poi mi concedo sempre qualcosa a livello alimentare, ma bisogna stare attenti al peso è importante per chi va in salita. Insomma cerco di stare molto attenta a quel che mangio, ma non seguo una dieta rigorosa. Diciamo che vado un po’ a intuito! Ho avuto consigli da un nutrizionista che alla fine mi ha dato delle linee guida, ma in realtà non ho uno schema molto rigido, mangio di tutto e di qualità, e condimenti al minimo indispensabile. Stessa cosa riguardo l’allenamento. Faccio una media di 3 sedute a settimana, e intervallo con palestra. Confesso che, ad esempio, non sono un amante delle cosiddette “ripetute” ma le devo fare anche per migliorare su strada. Voglio alternare un po’, anche per non fare sempre le stesse corse in montagna. Vorrei fare anche qualche gara su strada ogni tanto..
D – Quarantena nazionale a parte, prima di questa situazione, a quali gare avevi intenzione di partecipare quest’anno?
R – Volevo fare qualche gara su strada e partecipare a quelle del circuito della Campania, a cui sono molto affezionata. Sono gare belle, grandi e stupendi paesaggi, e Michele Volpe è uno che sa organizzare bene gli eventi, le sue gare non mi hanno mai fatto rimpiangere di avervi partecipato. Sinceramente speravo anche di partecipare a qualche gara verso nord, in Abruzzo, nel Lazio, ma anche più su. Ho provato a fare l’iscrizione al Trofeo Kima. Ho già fatto qualche distanza di 40-50k, e quella gara è un sogno mio e di molti miei amici. Se non verrò presa vorrei comunque provare l’anno prossimo. Altra gara a cui vorrei partecipare è quella a Limone sul Garda. SI fa in ottobre quindi speriamo bene…
D – Insomma, non è il periodo migliore per i runner, ma la speranza di riprendere a correre quest’anno rimane sempre…
R – Si assolutamente. Colgo l occasione anche per ribadire che correre non è un capriccio. L' attività fisica, meglio all’aperto, è molto importante per la salute di tutti ma soprattutto per chi lo ha sempre fatto. Uno stravolgimento totale e improvviso della vita quotidiana non è facile da gestire a livello fisico e psicologico. Il runner non è un untore. Se un problema c è, la colpa è di chi non ci permette di continuare a svolgere (in sicurezza per tutti) le attività necessarie alla nostra vita sport compreso.