Il Trail Running mi ha aiutato a cambiare vita

Una vita da atleta impegnato in numerose gare trail e con risultati record imbattuti da anni. Poi la svolta: vivere di sport anche non praticandolo più a livelli da pro. E’ la storia -recente- di Marco De Gasperi, uno dei protagonisti del mondo trail running degli ultimi anni in Italia e non solo. “Diciamo subito che mi sono incasinato la mia vita da solo, stravolgendo tutte le abitudini” esordisce al telefono con Trailrunworld, che lo ha chiamato per una breve chiacchierata sulla sua nuova attività lavorativa: responsabile settore trail runing per l’azienda italiana Scarpa.

Domanda - sicuramente un cambio radicale anche se in un settore che comunque ti piace, no?

Risposta - Certo sicuramente! Ora per gran parte della settimana sono fuori casa, e la tabella orari è scandita principalmente da tanti impegni, e quindi è una cosa che ha dato una svolta completa alla mia vita lavorativa professionale. Però diciamo che è rimasto anche quella “fiamma”, la voglia di voler continuare ad essere anche un atleta anche se non certo  come avevo fatto fino a prima.

D - Si può dire che quest’anno per te è stato veramente speciale?

R -  Sì, sono molte le cose accadute in questo anno nel bene nel male, e la cosa bella è che sta per vedere la luce finalmente la collezione nuova qui in azienda dove  sono stato chiamato a mettere mano al settore trail running. Quindi questo è già un bel passo che mi dà tanta fiducia e perché sono abbastanza soddisfatto del risultato.

D -  Ecco, in particolare puoi raccontarci cosa fai adesso di preciso?

trailrunworld.com

R - Allora, Io sono il manager della categoria del trail running per Scarpa, mi occupo del prodotto e diciamo sto anche a fianco del settore il marketing. Insomma tutto quello che riguarda il trail running passa per la mia mano, i prodotti le gare, gli atleti, ecc.

D - E’ notizia di poche settimane fa che Scarpa rientra tra gli sponsor del TOR X…

R - Certo, saremo trai mani tecnical sponsor dell’evento, un passo importante per la nostra azienda che vuole investire in questa specialità della corsa in montagna e lo fa in un tra le gare più importanti dell’Europa se non del mondo.

D - Tu l’hai mai fatta la TOR?

R - No, no non sono mai arrivato a correre quelle distanze e credo mai ci arriverò, onestamente! Mi accontento, diciamo fino adesso la mia distanza 100 miglia ovvero 170 km sembra che sia già ci abbastanza “fuori dal vaso” per quanto mi riguarda (ride, n.d.r.)

D - Quindi si può dire che questo cambio di vita ti abbia allontanato dalla corsa e anche dagli allenamenti?

R - No, io mi ritaglio sempre il mio tempo quotidiano per allenarmi. Non è certo un allenamento da atleta che deve perfomare a tutti i costi e sarebbe difficile coniugare un tipo di allenamento come quello con il lavoro che faccio attualmente. Cerco di ritagliarmi la mia ora, ora e mezza, con i carichi sicuramente ridimensionati rispetto al passato.

D - Hai rinunciato quindi anche alle gare o ne farai qualcuna lo stesso?

R - Allora innanzitutto c'è un problema che è quello legato adesso al covid, perché tutti siamo ansiosi di riprendere anche la nostra attività delle gare che ci manca, non quelle di adesso che vedono il distanziamento sociale con tutto il quello che ne consegue, ma gli eventi che piacciono a noi trail runner, a vivere quelle emozioni vere del nostro ambiente, e credo che per riprendere quei momenti bisognerà aspettare ancora molto. Credo però che un qualche obiettivo bisogna pur darselo, anche per dare un senso a tutti gli allenamenti ed i sacrifici che facciamo. Quindi in quest’ottica aspetto sicuramente la LUT, e poi al UTMB. Mi è capitato in passato già di correrla e vorrei tanto rifarlo. Diciamo che in questo momento seguo più da vicino gli atleti e per me tengo da parte qualcosa di diverso, che poi è la partecipazione a queste gare sostanzialmente.

D - Dunque hai detto che la tua vita è cambiata da quando lavori in Scarpa. Possiamo fare un paragone su come era prima  e come è adesso?

R - Allora, prima era molto molto più semplice, forse anche monotona se vogliamo dire...perché comunque ora è proprio il lavoro che è diverso. Prima avevo un lavoro statale, ero un carabiniere Forestale, facevo le mie 6 ore e via e poi -più o meno- ero libero di fare ciò che volevo. Diciamo che mi sentivo un po' imprigionato perché anche durante le ore di lavoro, io avrei sempre voluto vivere di sport. Adesso invece è il contrario: tutto il giorno parlo di scarpe, di gare, di atleti ed è quello che poi fondamentalmente muove il mio entusiasmo.

D - Com’è nata questa collaborazione?

R - E’ nata perché qualcuno ha percepito la capacità mia di portare qualcosa al brand, all’azienda che è molto conosciuta nell’ambito della montagna e che nell’ambito del trail running faticava a trovare una dimensione. Già è capitato nel settore del climbing dove l’ingresso di un atleta ha portato una ventata di novità ed entusiasmo per riportare in auge il marchio. Quindi immagino abbiano visto in me lo stesso potenziale ed ecco che a 44 anni mi trovo a collaborare con loro e a portare entusiasmo e idee.

D - Quindi stai sempre in giro, non stai mai fermo in azienda…

R -  in questo momento no, non ci sono le condizioni per poter andare in giro per l’Italia, a trovare i negozianti o gli appassionati purtroppo. Arriverà sicuramente il momento in cui girerò molto di più. Ora sono concentrato sullo sviluppo del prodotto.

D - Puoi dirci qualcosa rispetto a quest’ultimo aspetto?

R - Ci stiamo concentrando molto su cosa vuole o è utile all’utente finale. Parliamo di atleti professionisti ma anche di amatori, appassionati...cerchiamo di capire i rapporti con la falcata, il peso, le posture giuste. Bisogna accontentare diverse categorie dal più pesante al più lento, e pensare contemporaneamente anche al look. Stiamo cercando di mettere in campo tante cose, considerato che siamo al primo anno che stiamo sviluppando tutto questo, siamo veramente giovani, e i primi risultati cominciano ad arrivare. Logicamente abbiamo bisogno di un arco di tempo di almeno 2-3 anni per riuscire a vedere per bene i frutti degli sforzi di oggi. Stiamo uscendo sicuramente con qualcosa di diverso, ma al momento non possiamo dire altro.

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