La solidarietà tra gli atleti, il calore umano, l’allegria e il clima di serenità e di amicizia: sono questi i valori maggiormente sottolineati da chi fa trail running, sentimenti che emergono da ogni contatto, ogni intervista o singola richiesta di informazioni.
Una dimostrazione di questi valori arriva proprio a ridosso di Natale, con una storia che ha dell’incredibile. I titoli dei giornali parlano chiaro: “runner si sveglia dal coma dopo quasi un mese”
La storia viene riportata da “Repubblica” e “Corriere della Sera”, che riportano a loro volta, le parole scritte su Facebook dall’ASD Falchi di Lecco. E non è un caso che il gruppo ama definirsi come “amici con la passione per la montagna e la corsa”.
La storia, come già detto, ha dell’incredibile: Andrea, 36 anni, trail runner è da solo, su un sentiero sul versante bergamasco del Resegone. Ad un certo punto l’atleta scivola e cade in un dirupo. Una zona impervia difficilmente (se on impossibile) da notare per chi passa. Passano le ore e Andrea rimane lì, da solo. La casualità vuole che un secondo atleta cade nello stesso punto e nota Andrea. I colleghi dell’ASD Falchi raccontano che Andrea viene ritrovato in condizioni disperate, “in ipotermia, privo di coscienza, con numerose contusioni e fratture, ed i polmoni collassati” Miracolosamente, è vivo.
Giunto in elicottero all’ospedale, in terapia intensiva ritrova i valori per respirare da solo, ma non si sveglia. LA moglie Ramona non lo lascia un secondo, ma anche gli amici dell’ASD Falchi si alternano al suo capezzale, testimoniando i piccoli progressi di ogni giorno. Una costanza che viene premiata il 23 dicembre con il risveglio di Andrea, che riconosce subito la moglie ed gli amici.
Una vera storia di fratellanza, e di vicinanza che sottolinea ancora una volta proprio quello spirito di amicizia e calore da sempre al primo posto nel cuore dei Trail runners.
Qui a questo link, l’articolo on line, mentre qui potete visitare la pagina dell’ASD Falchi di Lecco, che sottolinea una frase di Paolo Coelho: “Riusciamo a comprendere il miracolo della vita solo quando lasciamo che l'inatteso accada”