Si tratta della classica domandona da un milione di dollari o c'è veramente modo di sapere se si è pronti al grande salto?
Affrontare le gare “normali” è una cosa, ma iniziare a percorrere le “vere” distanze può incutere un certo timore. E gli esperti cosa dicono? Quando sì è pronti? Da una breve ricerca di www.trailrunworld.com la risposta è...nessuno può saperlo!
è un pò -dicono- come diventare genitori per la prima volta. Non c'è un tempo perfetto e non c'è modo di sapere se sei pronto. Un” ultra” è un salto nell'ignoto e non è detto che sia sempre una accezione negativa, anzi
Ci sono due cose a cui pensare quando decidere se eseguire o meno un ultra: preparazione fisica e motivazione psicologica.
Fisicamente, le ultra sono stress estremi per il tuo sistema aerobico e muscolo-scheletrico. Intanto i km stimolano l'angiogenesi, aumentando la densità capillare per fornire carburante ai muscoli in attività. Il volume del sangue e la gittata cardiaca aumentano grazie a un mix di distanza e intensità. Il corpo diventa più efficiente nel trasformare il grasso in carburante a intensità più elevate reclutando fibre muscolari a contrazione lenta e facendo lunghe percorrenze che causano l'esaurimento del glicogeno. Tutti questi adattamenti non richiedono chissà cosa, ma solo passione e costanza. Se pensi di essere in grado di impegnarti fisicamente per completare una maratona su strada, allora sei pronto per percorrere quasi tutte le distanze percorribili dal punto di vista aerobico e metabolico.
Qualche pensiero in più arriva dalle sollecitazioni a cui è sottoposto il copro dal punto di vista muscolo-scheletrico. Nel corso di un ultra, il corpo subisce notevoli forze d'impatto, molte delle quali accadono quando il corpo è affaticato. Se sei stato costantemente infortunato di recente, probabilmente è meglio aspettare fino a quando non sei pronto. Se sei resiliente e coerente, puoi saltare al passaggio successivo.
E poi, bisogna chiedersi: fare una “ultra” è veramente la cosa giusta da fare?
Anche qui, l’opinione degli esperti contattati da www.trailrunworld.com concordano nel dire: non c'è una risposta giusta per tutti a questa domanda. Assicurati di pensare al motivo per cui lo stai facendo. La ricerca sulla felicità indica che molto di ciò che ci porta alla realizzazione è un "clima di crescita", pensando che stiamo andando avanti intenzionalmente. Ciò viene neutralizzato dal "fallacia dell'arrivo", un principio psicologico in cui le persone non provano più felicità dal raggiungere una destinazione. A volte, è il contrario.
Le ultra sono ottimi per favorire quella atmosfera di crescita, ma la chiave è continuare a sognare, indipendentemente dai risultati.
In secondo luogo, in che modo l'ultra si inserisce nei tuoi programmi di corsa più ampi? La risposta non ha importanza, è solo importante avere una cronologia che consideri la gara come un punto di controllo sul percorso di corsa, piuttosto che una linea di arrivo.