Reperire informazioni su come praticare al meglio uno sport –qualunque esso sia- oggi come oggi è molto facile. Basta farsi un giro sulla rete, inserire le parole chiave giuste ed ecco che una valanga di informazioni travolge il lettore-sportivo con nozioni, consigli, esempi testimonianze ecc. Se da un lato l’avvento dell’informatica ha reso accessibile a tutti un certo grado di “sapere”, il rovescio della medaglia è forse rappresentato da una più facile propagazione di dati errati, false interpretazioni ed a volte falsi miti
Una regola che non risparmia neanche l’appassionato podista, tanto più che pratica Trail running. Ma quali sono queste informazioni fuorvianti? E quali sono le convinzioni errate di cui è convinta la maggior parte dei corridori? Queste ed altre domande le abbiamo rivolte ad un vero esperto del settore, certificato e consolidato: il Dott. Luca Gatteschi, medico nutrizionista della Nazionale maschile di Calcio, (oggi in forza al team dell’Udinese) nonché appassionato runner da anni, recentemente impegnato anche nel mondo Trail.
Domanda: Dott. Gatteschi, il mondo dei runner e del Trail non fa eccezione riguardo a convinzioni poco efficaci e falsi miti da sfatare. Parliamo ad esempio di allenamento e preparazione pre gara: Cosa c’è effettivamente di così importante da tenere conto e cosa invece rientra nei comportamenti rituali ma inefficaci?
Risposta: Il Trail è sicuramente più complesso rispetto alla semplice corsa, soprattutto perché ci sono in ballo distanze diverse con impegni di tipo diverso, ci sono gare semplici con una percorrenza media dai 12-13, fino ad eventi che superano i 40-50 km di distanza, ed è ovvio che in questo caso le esigenze cambiano abbastanza, sia per la preparazione che per il pre-gara. Il fatto che ci sia un impegno muscolare diverso cambia molto le esigenze. Se vogliamo parlare ad esempio dei falsi miti riguardo la nutrizione prima di una gara, possiamo dire tranquillamente che, in una gara breve non ci sono esigenze particolari a livello nutrizionale tali da cambiare le proprie abitudini. Meglio non fare grandi variazioni o carichi, la scelta migliore è sempre quella che porta all’equilibrio. Quindi non c’è bisogno di mangiare in modo particolare, ma meglio essere più equilibrati possibile per evitare brutte sorprese.
D- Quindi c’è qualcosa che in genere viene percepito come necessario ma che alla fine non risulta così efficace?
R- Sì, parliamo ad esempio del carico di carboidrati. Se devo fare un Trail breve, tipo 10-15 km non ho assolutamente bisogno di fare un grande carico di carboidrati. Un’ora di gara non ha bisogno di una colazione con grandi carboidrati prima della partenza, un errore che fanno in tanti, convinti che sia necessario ed efficace. Il mio consiglio è di restare sempre nell’equilibrio e nelle proprie abitudini alimentari. Se proprio uno vuole recuperare sul fronte alimentare, allora giusto un di pasta o di riso in più la sera precedente la gara è abbastanza. In realtà in questi casi una alimentazione estremamente spinta di carboidrati non ha senso. Nel Trail bisogna anche fare distinzione tra atleti pro e fascia media di corridori, con quest’ultimi a rappresentare la stragrande maggioranza. Quest’ultima fascia di atleti statisticamente è lontana dai ritmi dei professionisti e quindi il consumo di carboidrati è minimo.
D- …e se la gara fosse più impegnativa, diciamo oltre i 20 km?
R- Ecco, in questo caso probabilmente un ragionamento sui carboidrati comincia ad avere senso. Ad esempio, il momento della colazione pre-gara è importante, ed è consigliabile un carico maggiore di carboidrati, ma senza esagerare. Magari si possono scegliere alimenti ad assorbimento lento per dosare meglio l’energia durante la giornata di gara.
D- In questi casi è consigliato portarsi qualcosa da utilizzare durante la gara?
R- Dipende da cosa si è abituati a fare e soprattutto a mangiare. La mia raccomandazione è evitare di fare o provare cose o alimenti mai utilizzati. Mai iniziare ad usare ad esempio nuovi integratori prima e durante una gara o un allenamento. Molte di questi prodotti possono portare a tempi e modalità di digestione diversi, e che possono variare di molto da persona a persona. E gli effetti non sono mai prevedibili per tutti, con conseguenze anche spiacevoli e importanti. Intanto, generalmente nel caso di corse oltre i 20 km ci sono sempre i rifornimenti lungo il percorso, e questo va assolutamente bene. Ma io dico sempre di fare attenzione a ciò che si assume durante la gara e soprattutto a cosa scegliere ai rifornimenti. Non bisogna esagerare ad esempio con i prodotti in gel che ultimamente si usano e vanno per la maggiore. Se non si è abituati o se non se ne è mai fatto uso, possono in alcuni casi rivelarsi a dir poco problematici se non drastici. Un esempio classico: questi prodotti se usati in eccesso o in assenza di un corpo abituato, possono dare problemi intestinali, una cosa non proprio piacevole durante una gara. Diciamo che una confezione/dose va bene, ma spesso c’è chi ne utilizza anche due-tre, e può capitare –ripeto- che potrebbero portare a spiacevoli problemi di diarrea. E non parlo di eventi sporadici! Fate attenzione sempre, e ricordate: equilibrio in tutto!